Il gin è un distillato camaleontico: botanico, profumato, elegante.
Ma troppo spesso finisce intrappolato nelle solite due o tre ricette da bar da aeroporto.
Hai presente? Gin Tonic, Negroni, Martini — grandi classici, ma… vogliamo qualcosa di nuovo.
E allora ecco il Mediterraneo Sour:
un cocktail secco, profumato, salino e agrumato, che unisce il mondo della mixology con quello della cucina.
Un drink da sorseggiare al tramonto, con una fetta d’arancia candita o un’oliva verde, magari su una terrazza vista mare (o almeno col mare in playlist).
RICETTA: MEDITERRANEO SOUR
Ingredienti:
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5 cl di Gin mediterraneo (meglio se con botaniche come rosmarino, timo o salvia)
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2,5 cl di succo di limone fresco
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2 cl di liquore al finocchietto selvatico (o un amaro erbaceo leggero)
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1 cl di sciroppo di miele e sale (1:1 miele + acqua + un pizzico di sale marino)
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1 albume (opzionale, per creare la schiuma)
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Ghiaccio
Decorazione:
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Scorza d’arancia
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Fogliolina di timo o salvia
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Oliva verde (extra per chi vuole il twist salato)
Procedimento:
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Se usi l’albume, comincia con una dry shake (senza ghiaccio) per emulsionare.
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Poi aggiungi il ghiaccio e shakera forte per 15 secondi.
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Filtra in una coppa fredda o un tumbler basso con ghiaccio cristallino.
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Guarnisci con la scorza d’arancia e il timo. Se vuoi osare: una goccia d’olio extravergine in superficie. Fidati.
Perché funziona?
– Il gin porta la freschezza delle botaniche.
– Il limone rinfresca e taglia.
– Il liquore al finocchietto aggiunge profondità aromatica e territoriale.
– Il miele con sale bilancia e crea una rotondità sorprendente.
– L’albume (facoltativo) dà cremosità e corpo.
È un cocktail gastronomico, che si abbina perfettamente a: – formaggi freschi,
– crudi di pesce,
– pinzimoni speziati,
– o semplicemente a una bella conversazione.
Il gin può ancora sorprendere
Il Mediterraneo Sour è la prova che con il gin si può uscire dai soliti schemi.
Un cocktail che non copia nulla, ma dialoga con la cucina italiana, con il nostro territorio, con l’idea di bere bene senza esagerare.
Serve solo una bottiglia buona, qualche ingrediente furbo e la voglia di fare qualcosa di diverso.
E il brindisi?
Fallo con chi capisce che un drink è anche un gesto di stile.