Dimentica l’immagine da copertina della Toscana: colline rotonde, cipressi, agriturismi con la piscina a sfioro.
Benvenuto nella Maremma etrusca, terra di pietra viva, strade tagliate nella roccia e vini che non sorridono mai per finta.
Qui, tra Sovana e Pitigliano, il vino non è nato per sedurre.
È nato per resistere.
Pitigliano: bianco di roccia, bianco di rispetto
Pitigliano sta in bilico su uno scoglio di tufo. Non è un paesino, è una fortezza fossile.
Il suo vino?
Bianco di Pitigliano DOC: uno che non si trucca.
Trebbiano, Greco, Malvasia e soci, spremuti su suoli che una volta erano lava e adesso sono memoria geologica compressa.
Qui il bianco non è un’idea da brunch, è un’arma di identità.
Secco, dritto, con una vibrazione salata che ti resta sulla lingua come una frase detta a metà.
Un vino intelligente, non ruffiano.
Perfetto per chi ama i bianchi che non si inginocchiano davanti a nessuno.
Sovana: rosso di silenzio, rosso che cammina scalzo
Sovana non ti urla nelle orecchie. Ti parla con i piedi nella terra.
È un vino che viene su piano, con la pazienza di chi conosce la fatica.
Il Sovana DOC — nelle sue versioni rosse, da Sangiovese, Ciliegiolo, Aleatico — è come quei vecchi contadini che non dicono molto, ma poi ti cambiano la giornata con una frase.
Il Sangiovese qui perde il vestito da festa.
Diventa più terroso, meditativo, quasi zen.
Il Ciliegiolo tira fuori la sua parte più rossa e giocosa.
E l’Aleatico secco? Un outsider geniale.
È come un profumo d’incenso in una chiesa abbandonata: inaspettato e struggente.
Due vini, una logica diversa: zero make-up, 100% carattere
Qui non si vendono vini, si difendono lingue locali del gusto.
Non c’è marketing, non ci sono bottiglie lucide che gridano premi vinti.
C’è territorio, ci sono mani sporche, e c’è una voglia enorme di non essere come gli altri.
E sai cosa?
È esattamente questo che li rende unici.
In fondo, Pitigliano e Sovana fanno vini come chi ci vive
Non cercano consensi.
Non vogliono stare simpatici.
Ma se ti siedi con loro — un bicchiere, del pane serio, un pezzo di pecorino —
ti accorgi che non vuoi più alzarti.
Bonus track: se li assaggi e non li capisci subito, va bene così.
Sono vini che non si offrono, si aspettano.
Vini da imparare, come le persone interessanti.
Non ti prendono al primo sorso.
Ti conquistano al terzo —
ma poi non te li togli più dalla testa.