tagliatelle al ragù

Tagliatelle al ragù: il pranzo della domenica che sa di casa (e di test di sopravvivenza)

Apr 13, 2025Claudia Cenci

Domenica mattina. L’Italia rallenta. I negozi chiudono (non tutti), le strade si svuotano, ma in cucina… inizia la battaglia.

Sotto il coperchio di una pentola borbotta piano la democrazia più gustosa del Paese:
le tagliatelle al ragù, che uniscono famiglie, dividono suocere e mettono d’accordo nord, sud e intolleranti al brunch.


La ricetta (senza litigare, promesso)

Esistono mille versioni, ma qui andiamo con la classica bolognese, quella che fa girare la testa prima ancora di arrivare al tavolo.

Ingredienti per 4 persone:

  • 350 g di tagliatelle fresche all’uovo (meglio fatte in casa, o da una signora che chiama tutti “amore”)

  • 250 g di carne macinata di manzo

  • 150 g di carne macinata di maiale

  • 1 carota, 1 costa di sedano, 1 cipolla (trinità sacra)

  • 1 bicchiere di vino rosso

  • 400 g di passata di pomodoro (ma c’è chi usa solo concentrato...)

  • Olio extravergine, sale, pepe, e un po’ di pazienza

Facoltativo ma consigliatissimo:

  • Un goccio di latte a fine cottura, per smorzare l’acidità

  • Una scorzetta di Parmigiano da far sobbollire insieme (fidati)


Procedimento (con colonna sonora di sottofondo: Mina o Pino Daniele)

  1. Fai il soffritto in olio d’oliva come se avessi tutto il tempo del mondo (perché è domenica, e ce l’hai).

  2. Aggiungi le carni, rosola bene, e sfuma con il vino rosso. Lascia evaporare, non avere fretta.

  3. Metti la passata, abbassa il fuoco e dimenticatene per 2 ore (ma controlla che non attacchi: il ragù è vendicativo).

  4. A fine cottura, assaggia. Aggiusta.
    E se ti commuovi, è normale.

  5. Cuoci le tagliatelle in acqua salata, non scolarle troppo.
    Manteca con il ragù, abbondante.
    A tavola con Parmigiano Reggiano a pioggia libera.


Perché è più di una ricetta

Le tagliatelle al ragù non si fanno per riempire lo stomaco. Si fanno per ricordare.
La nonna. Il profumo che ti svegliava. I pranzi in 18 quando c’erano solo 10 sedie.
Il papà che faceva il bis anche se era pieno. La zia che diceva “solo un cucchiaio” e poi finiva la pirofila. 

È cucina affettiva, e pure un po’ competitiva.
Chi ha il ragù più lento? Chi ha le tagliatelle più ruvide?
Chi si azzarda a mettere panna? (No comment.)


E da bere?

  • Sangiovese: se vuoi restare nei paraggi (e fare contenta la tradizione)

  • Barbera: se il ragù ha una marcia in più

  • Gutturnio frizzante: se il pranzo è lungo e la compagnia allegra

  • Oppure, se proprio vuoi esagerare… un Lambrusco serio e sapido (sì, quello giusto esiste)


La domenica non è domenica senza quel sugo lì

Puoi cambiare tutto nella vita: lavoro, macchina, città, parrucchiere.
Ma se cresci in Italia, la domenica a pranzo ha l’odore del ragù.
E le tagliatelle non sono solo un piatto: sono una carezza fatta di farina e ricordi.

Quindi metti su l’acqua, stappa un rosso, invita qualcuno che vuoi bene.
E fallo parlare… solo dopo il secondo boccone.

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