Vini & Guide: chi giudica chi?

Vini & Guide: chi giudica chi?

Apr 16, 2025Claudia Cenci

Ogni anno, puntuali come le tasse e il cambio dell’ora, escono le guide del vino.
C’è chi le aspetta come fosse Natale.
C’è chi le snobba dicendo “io bevo solo quello che mi piace”.
E poi ci sono loro, i vini, che nel frattempo stanno zitti… ma secondo me ridono.


Una guida è per sempre? Spoiler: no.

Chiariamolo subito: le guide non sono Bibbie.
Sono più come quegli amici che ti consigliano un ristorante: a volte hanno ragione, a volte no, ma lo fanno in buona fede.
C’è la Guida Slow Wine che ama i piccoli produttori con l’accento rurale.
C’è la Guida Gambero Rosso, con i suoi Tre Bicchieri da Oscar.
C’è DoctorWine che si fa il giro d’Italia in taccuino.
E poi c’è Luca Maroni, che parla di piacevolezza con la passione di un poeta edonista in vigna.

Insomma, ce n’è per tutti i palati. E per tutte le ideologie.


Quando il vino finisce sotto esame

Pensa al vino come a uno studente. Produce tutto l’anno, si comporta bene in botte, fa il suo percorso. Poi, un giorno, arriva la commissione:
– Un assaggiatore lo gira nel calice,
– lo annusa con l’aria di chi sta leggendo Heidegger,
– lo assaggia, fa una smorfia da Buddha in meditazione,
– e poi: 88 punti. 

Il vino, poveretto, non può nemmeno replicare.
Ma a volte vorrebbe dire: "Ehi, ma tu mi hai assaggiato appena sveglio, a stomaco vuoto e in mezzo a 70 vini!"


Le stelle aiutano… ma non fanno il vino

Le guide servono. Mettono in luce produttori che altrimenti resterebbero nell’ombra.
Fanno ordine nel caos. E – diciamolo – fanno vendere.

Ma non dimentichiamo una cosa: un grande vino non ha bisogno di conferme.
Ha bisogno di essere bevuto. Con calma, con gioia, con persone vere.
E magari anche senza giudizi numerici, ogni tanto.


E noi consumatori, che guida seguiamo?

Alla fine, ognuno ha la sua guida segreta.
C’è chi compra solo i “Tre Bicchieri”.
Chi va pazzo per i vini “non filtrati e con l’etichetta disegnata dal nipote del vignaiolo”.
Chi si fida del sommelier del bar sotto casa.
E poi c’è il metodo infallibile: assaggiare e ricordare cosa ti ha fatto sorridere.

Perché il miglior vino è quello che ti fa dire, al primo sorso:
“Ma dove sei stato fino adesso?”


Guida o non guida, basta che sia vero

Le guide sono come i navigatori: ti aiutano a trovare strade nuove, ma a volte la scorciatoia più bella è quella che non era segnata.

Quindi leggi le guide. Amale, discutile, seguile se vuoi. Ma poi apri una bottiglia che non conosci, ascolta chi l’ha fatta, e soprattutto: assaggia con la tua testa. E il tuo cuore.

Perché in fin dei conti, il vino non è un voto. È un viaggio.

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