Supplì: il lato chic dello street food romano

Supplì: il lato chic dello street food romano

May 07, 2025Claudia Cenci

Quando si parla di supplì, tutti pensano subito al classico “al telefono”: rosso, col pomodoro, che fila come un cavo SIP degli anni ’90.
Ma c’è un fratello più riservato, ma molto più raffinato: il supplì bianco.

Nessuna passata, zero sugo.
Solo riso, formaggio, pepe (se vuoi farlo come si deve), e una cremosità che non ha bisogno di effetti speciali.

È lo street food in giacca sartoriale.
E adesso te lo racconto per bene — con la ricetta, ovvio.


Supplì bianco alla romana: la ricetta

Ingredienti (per 10 supplì):

  • 350 g di riso Carnaroli o Arborio

  • 1 litro di brodo vegetale

  • 100 ml di vino bianco secco

  • 60 g di burro

  • 80 g di Parmigiano Reggiano grattugiato

  • 100 g di provola affumicata o mozzarella asciutta

  • Pepe nero macinato fresco

  • 2 uova

  • Pangrattato q.b.

  • Olio di semi per friggere

  • Un filo d’olio evo per il risotto


Procedimento (con personalità)

  1. Tosta il riso con un cucchiaio d’olio evo. Sfuma con il vino bianco, poi aggiungi brodo un mestolo alla volta, come per un risotto classico.
    Niente fretta. Questo riso deve diventare lussuoso.

  2. A fine cottura (al dente, mi raccomando), spegni il fuoco, aggiungi il burro, il Parmigiano, abbondante pepe nero e mescola finché non diventa un’onda cremosa.
    Lascia raffreddare completamente: il riso freddo è l’unico che si lascia modellare.

  3. Prendi una cucchiaiata di riso, metti al centro un bastoncino di provola o mozzarella, richiudi e forma una crocchetta ovale. Non tonda. Non piatta. Ovale.

  4. Passa nell’uovo sbattuto e poi nel pangrattato. Una sola volta? Due. Fidati.

  5. Friggi in olio bollente a 175°C finché dorati come una giornata d’ottobre a Roma.
    Non aver fretta: devono diventare croccanti e asciutti.


Perché fare il supplì bianco?

Perché non ha bisogno del pomodoro per avere carattere.
Perché profuma di burro e pepe, è delicato e deciso insieme.
Perché va benissimo con un prosecco brut, ma anche con una bollicina più seria (Franciacorta? Vai tranquillo).
E perché, semplicemente, è buono da far venire voglia di mangiarne due. O sette.


Varianti extra, per chi osa:

  • Aggiungi guanciale croccante a cubetti. Boom.

  • Unisci un trito di tartufo nero al riso (occhio, diventa da ristorante con tovaglia bianca).

  • Provala con un ripieno di gorgonzola dolce e noci: fusione totale.


Bianco è il nuovo rosso

Il supplì bianco è la prova che si può rivisitare la tradizione senza tradirla.
Non cerca attenzione, non fa spettacolo… ma una volta che lo provi, diventa difficile tornare indietro.

La croccantezza è la stessa, ma il gusto ti prende in modo diverso: più rotondo, più elegante, più adulto.
È il supplì che ordineresti a occhi chiusi… se solo lo trovassi più spesso.


E cosa ci beviamo?

Se vuoi qualcosa di frizzante (e intelligente):

  • Franciacorta Brut Satèn
    Morbido, cremoso, con bollicina fine. Si sposa benissimo con la croccantezza esterna e la rotondità del ripieno.

  • Prosecco Superiore DOCG (extra brut o brut)
    Più fresco, più spensierato, ideale se il supplì è servito come antipasto.

  • Metodo ancestrale bianco o rifermentato in bottiglia
    Se ti piacciono le note rustiche e leggermente funky: perfetto con un supplì “tartufo e pepe” o con formaggi più spinti.


Se vuoi un vino fermo (e serio):

  • Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore
    Fresco, sapido, con una spalla acida che “pulisce” il supplì, ma con la struttura giusta per reggerlo.

  • Fiano di Avellino
    Se il ripieno include provola affumicata o guanciale: ha corpo, eleganza, e una vena minerale perfetta.

  • Pigato ligure o Vermentino sardo (non troppo aromatici)
    Ottimi su una versione con tartufo o funghi.


Se sei un amante della birra (ma con stile):

  • Pilsner artigianale
    L’amaro elegante e la freschezza asciugano l’unto, senza coprire nulla.

  • Blanche (birra bianca)
    Agrumata e floreale, ideale con una versione più delicata del supplì, magari ripieno di gorgonzola e noci.


Cocktail pairing? Sì, ma con garbo

  • Gin & Tonic secco (con rosmarino o pepe rosa)
    Fresco, aromatico, sgrassante.

  • Spritz con bitter artigianale
    Ottimo in apertura, magari con un supplì servito come finger food elegante.


In sintesi?

  • Classico ma elegante? Franciacorta o Fiano

  • Fresco e casual? Prosecco o una Pils

  • Gourmet creativo? Ancestrale, Satèn o cocktail aromatico

E soprattutto: servi il tutto con un sorriso e un supplì caldo.
Il pairing più importante è sempre quello tra cibo buono e compagnia giusta.

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