C’è stato un tempo in cui nessuno parlava del Timorasso.
Non era nei ristoranti stellati, non faceva notizia, non era nemmeno nelle cantine.
Qualcuno l’aveva già dato per morto. E invece stava solo aspettando che tornasse il momento giusto per farsi sentire.
Spoiler: quel momento è adesso.
Tortona, provincia silenziosa con uva tosta
Il Timorasso nasce lì, tra le colline dei Colli Tortonesi, in Piemonte, dove tutto profuma di terra seria e nebbie lente.
È un vitigno bianco che non assomiglia a nessun altro:
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matura tardi,
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ha poca resa,
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rompe le scatole in vigna,
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e in cantina… chiede tempo.
Insomma, non è per tutti. E per anni, non è stato per nessuno.
Poi arrivò Walter Massa, vignaiolo testardo, e decise che non poteva finire così.
Lo riprese, lo studiò, ci credette. E cominciò la riscossa.
Con pazienza. E bottiglia dopo bottiglia.
Perché il Timorasso è diverso (e meglio così)
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Struttura da rosso, anima da bianco
Ha corpo, acidità, spalla. Regge l’invecchiamento come pochi.
Anzi, migliora nel tempo: a 10 anni è ancora in forma perfetta. -
Profumi non da aperitivo
Niente fiori finti o fruttini tropicali.
Qui si parla di erbe secche, pietra focaia, miele, idrocarburi, agrumi maturi.
Se ami i bianchi che sussurrano, gira pagina. -
Cambia nel bicchiere ogni cinque minuti
È un vino dinamico, nervoso, imprevedibile.
Uno di quelli che, se ascolti, ti racconta. Ma non ti fa mai il compitino.
Dal dimenticato al desiderato
Oggi il Timorasso è ricercato da chi ama il vino senza compromessi.
Le bottiglie scarseggiano, i prezzi crescono, i ristoranti lo riscoprono.
Tutti lo vogliono, pochi lo hanno capito davvero.
I produttori della zona stanno riscrivendo la storia del bianco piemontese.
E lo stanno facendo con stile.
E a tavola? Non fategli fare solo l’antipasto
Il Timorasso non è il bianco da “in attesa del rosso”.
Lui ci sta benissimo anche sul piatto forte:
– risotti intensi,
– pesci strutturati,
– carni bianche,
– formaggi stagionati,
– cucina asiatica ricca di spezie e umami.
Ah, e anche da solo, se avete tempo e voglia.
Non è tornato di moda. È tornato a casa.
Il Timorasso è un vino che si è salvato da solo.
Non perché piaceva a tutti. Ma perché aveva qualcosa da dire.
Oggi non cerca la rivincita.
Cerca chi ha voglia di ascoltarlo.
E se hai pazienza, e gli dai spazio,
ti renderai conto che non era dimenticato. Era solo troppo avanti.