TIMORASSO

Timorasso: il ritorno del vino che non voleva farsi dimenticare

05 de May, 2025Claudia Cenci

C’è stato un tempo in cui nessuno parlava del Timorasso.
Non era nei ristoranti stellati, non faceva notizia, non era nemmeno nelle cantine.
Qualcuno l’aveva già dato per morto. E invece stava solo aspettando che tornasse il momento giusto per farsi sentire.

Spoiler: quel momento è adesso.


Tortona, provincia silenziosa con uva tosta

Il Timorasso nasce lì, tra le colline dei Colli Tortonesi, in Piemonte, dove tutto profuma di terra seria e nebbie lente.
È un vitigno bianco che non assomiglia a nessun altro:

  • matura tardi,

  • ha poca resa,

  • rompe le scatole in vigna,

  • e in cantina… chiede tempo.
    Insomma, non è per tutti. E per anni, non è stato per nessuno.

Poi arrivò Walter Massa, vignaiolo testardo, e decise che non poteva finire così.
Lo riprese, lo studiò, ci credette. E cominciò la riscossa.
Con pazienza. E bottiglia dopo bottiglia.


Perché il Timorasso è diverso (e meglio così)

  • Struttura da rosso, anima da bianco
    Ha corpo, acidità, spalla. Regge l’invecchiamento come pochi.
    Anzi, migliora nel tempo: a 10 anni è ancora in forma perfetta.

  • Profumi non da aperitivo
    Niente fiori finti o fruttini tropicali.
    Qui si parla di erbe secche, pietra focaia, miele, idrocarburi, agrumi maturi.
    Se ami i bianchi che sussurrano, gira pagina.

  • Cambia nel bicchiere ogni cinque minuti
    È un vino dinamico, nervoso, imprevedibile.
    Uno di quelli che, se ascolti, ti racconta. Ma non ti fa mai il compitino.


Dal dimenticato al desiderato

Oggi il Timorasso è ricercato da chi ama il vino senza compromessi.
Le bottiglie scarseggiano, i prezzi crescono, i ristoranti lo riscoprono.
Tutti lo vogliono, pochi lo hanno capito davvero.

I produttori della zona stanno riscrivendo la storia del bianco piemontese.
E lo stanno facendo con stile.


E a tavola? Non fategli fare solo l’antipasto

Il Timorasso non è il bianco da “in attesa del rosso”.
Lui ci sta benissimo anche sul piatto forte:
– risotti intensi,
– pesci strutturati,
– carni bianche,
– formaggi stagionati,
– cucina asiatica ricca di spezie e umami.
Ah, e anche da solo, se avete tempo e voglia.


Non è tornato di moda. È tornato a casa.

Il Timorasso è un vino che si è salvato da solo.
Non perché piaceva a tutti. Ma perché aveva qualcosa da dire.
Oggi non cerca la rivincita.
Cerca chi ha voglia di ascoltarlo.

E se hai pazienza, e gli dai spazio,
ti renderai conto che non era dimenticato. Era solo troppo avanti.

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